VERSO IL 25 APRILE, OGNI GIORNO LA STORIA DI UN PARTIGIANO
_VERSO IL 25 APRILE, OGNI GIORNO LA STORIA DI UN PARTIGIANO_
_Omaggio all’Ardito del Popolo e Partigiano VINCENZO BALDAZZI, Patriota_
Nato a Genzano di Roma nel 1898. Di idee mazziniane, sin da ragazzo milita nel Partito Repubblicano e nel 1914 partecipa ai “moti di Ancona” che portarono alla “Settimana rossa”. Durante quella dimostrazione antimilitarista (organizzata da repubblicani, anarchici e socialisti), i carabinieri sparano sulla folla uccidendo tre manifestanti. Questo non impedisce al giovane Baldazzi di partecipare da volontario, come “interventista di sinistra”, alla Prima Guerra Mondiale, durante la quale viene gravemente ferito sull’altopiano della Bainsizza.
Finita la guerra, nel 1921 è tra i fondatori, a Roma, degli Arditi del Popolo insieme ad Argo Secondari. All’avvento del fascismo, nel 1924 viene processato per “costituzione di bande armate” e dopo la promulgazione delle “Leggi eccezionali” del 1926, confinato a Lampedusa. Arrestato di nuovo nel 1927 e condannato nel 1928 dal Tribunale speciale a 5 anni di reclusione con l’accusa di aver in qualche modo collaborato con l’anarchico Gino Lucetti nell’attentato a Mussolini, sino al 25 luglio 1943 passa gli anni al confino, tra Fregene, Ventotene, Ponza, Tremiti e San Domino.
Liberato dopo la caduta del regime, si impegna subito nelle file del Partito d’Azione ed è tra i maggiori organizzatori della Resistenza a Roma. Durante la battaglia di Porta San Paolo è in prima linea guidando un gruppo operativo che mette fuori combattimento alcuni carri armati tedeschi. Col nome di battaglia di “Cencio”, assume durante l’occupazione tedesca il comando delle formazioni di “Giustizia e Libertà” operanti nel Lazio.
Con lo scioglimento del Partito d’Azione, Baldazzi, anche in virtù di un’antica e sincera amicizia con Sandro Pertini, dopo la Liberazione si iscrive al Partito Socialista nel quale resterà per tutta la vita.
