VERSO IL 25 APRILE, OGNI GIORNO LA STORIA DI UN PARTIGIANO
_VERSO IL 25 APRILE, OGNI GIORNO LA STORIA DI UN PARTIGIANO_
_Omaggio alla Partigiana IRMA BANDIERA, Patriota_
Medaglia d’Oro al Valore Militare (alla memoria)
“Il tuo ideale seppe vincere le torture e la morte. La Libertà e la Giovinezza offristi per la vita e il riscatto del popolo e dell’Italia. Solo l’immenso orgoglio attenua il fiero dolore dei compagni di lotta”.
Aveva poco più di 29 anni, Mimma era ancora ragazza e proveniva da una famiglia agiata. Era una militante comunista ed una staffetta partigiana della VII Brigata GAP. La sera del 7 agosto 1944 Mimma stava facendo ritorno a casa, insieme ai compagni aveva da poco partecipato ad uno scontro a fuoco con i nazifascisti, dopo aver trasportato armi alla base partigiana di Castel Maggiore. Venne catturata dai fascisti della Compagnia Autonoma Speciale guidati dal Capitano Renato Tartarotti, che la torturarono per sei giorni e sei notti. Aveva con sé dei documenti cifrati e le autorità fasciste volevano sapere da lei chi fossero i capi del movimento e dove fossero le basi. Fu torturata per ore e giorni, inutilmente, perché lei non fece nessun nome.
Forse nell’estremo tentativo di piegare la sua resistenza, probabilmente come spregio al suo incrollabile coraggio, i fascisti della Tartarotti la portarono la mattina del 14 agosto nei pressi della casa dei suoi genitori, in zona Andrea Costa, a pochi passi dallo stadio. “Lì ci sono i tuoi – le dissero – non li vedrai più, se non parli”, ma Irma non parlò. I fascisti infierirono ancora sul suo corpo martoriato, la accecarono e poi la trasportarono ai piedi della collina di San Luca, la finirono con una raffica di mitra e se ne andarono bestemmiando. Per un giorno intero i fascisti lasciarono il suo corpo in strada, come monito verso i combattenti antifascisti e la popolazione che li appoggiava.
“La più ignominiosa disfatta della loro sanguinante professione si chiamava Irma Bandiera”. Renata Viganò, partigiana e scrittrice, conclude con queste parole il passo di “Donne della Resistenza” dedicato alla staffetta bolognese, decorata con la Medaglia d’Oro per la Resistenza. Irma Bandiera, come Valentina Guidetti, tra le tante, è stata l’esempio più grande e doloroso della lotta di tutte le donne nella Resistenza. Una lotta ancor più dura e difficile rispetto a quella di tanti uomini, ma che hanno affrontato con coraggio e limpido disinteresse, pagandone il prezzo più alto.