VERSO IL 25 APRILE, OGNI GIORNO LA STORIA DI UN PARTIGIANO
_VERSO IL 25 APRILE, OGNI GIORNO LA STORIA DI UN PARTIGIANO_
_Omaggio al partigiano ALESSANDRO BRUCELLARIA, Patriota_
“Memo” era il soprannome di Alessandro Brucellaria. Nato a Carrara, all’ombra della Apuane, terra dura come il marmo che scorre nelle vene di chi ci abita. Il Memo è un antifascista ed è tra i primi a salire in montagna dopo l’8 settembre 1943. C’è lui alla testa dei gappisti che la notte tra il 14 e il 15 luglio 1944, assaltano la caserma della GNR di Carrara. Sempre lui, a capo della 1a Brigata partigiana “Ugo Muccini” che attacca e mette in fuga un battaglione di SS a Bardine di San Terenzio Monti (La Spezia).
Per fascisti e nazisti il Memo diventa un’ossessione. Per gli antifascisti un faro da seguire. I seguaci di Hitler le provano tutte per fermarlo. Fino a che, grazie alla soffiata di un infame delatore, il 28 febbraio 1945 Alessandro viene preso con alcuni dei suoi uomini. Per lui sembra finita. I tedeschi, convinti di aver neutralizzato le brigate partigiane, si dirigono verso i monti della Lunigiana per fare altri prigionieri. Ma la popolazione carrarese e il CLN Apuano fanno barriera e liberano il Memo e i suoi compagni. Che continuano la lotta.
Il 10 aprile 1945 la brigata di Alessandro attacca in maniera decisiva i tedeschi e libera definitivamente Carrara. Gli americani, quando arriveranno, la troveranno depurata dalla feccia del Führer.
Nel dopoguerra il Memo fu costretto a fuggire all’estero inseguito da ingiuste accuse. Era il tempo in cui si cercava di togliere la libertà a chi aveva combattuto per difenderla. Tornerà in Italia anni dopo e continuerà la militanza politica fino alla sua morte.
Sulla sua tomba ci sono due sculture che simboleggiano tutti gli uomini e le donne che hanno partecipato alla Resistenza, che hanno affrontato le “tempeste” e che sopravviveranno nella memoria della cittadinanza al “vento del tempo”. Scolpita nel marmo c’è una poesia di Carlo Levi:
UN POPOLO NUOVO, IMMUNE DAI LIMITI RIPETUTI NASCEVA CON NUOVI NOMI SICURO DELLA MORTE. ERA LA RESISTENZA.
Questa è la storia del Memo, che portava la democrazia nello zaino e il comunismo nel cuore.