POPOLO E FORZE ARMATE – L’ESEMPIO DEL VENEZUELA

Set 01, 2017 No Comments by

La forza armata Bolivariana ha appena concluso l’operazione civico-militare “Ejercicio Civico-Militar Soberanía Bolivariana 2017”, che ha visto impegnata la Forza Armata Nazionale Bolivariana e la Guardia Nazionale Bolivariana.

Scopo dell’esercitazione, come dichiarato anche dal Presidente Nicolas Maduro durante la conferenza stampa internazionale della scorsa settimana, è stato quello di rafforzare la capacità di risposta per la difesa del Venezuela Bolivariano da un possibile intervento armato contro la propria sovranità che la “comunità internazionale” invoca a gran voce.

Dal Presidente Trump alla famigerata “opposizione democratica”, a cui si aggiungono poi i presidenti di Messico e Colombia, l’uso della forza per destituire il presidente legittimo Maduro ed interrompere lo spauracchio del processo Bolivariano è richiesta senza nessuna vergogna. Dopo la sconfitta nel giorno delle elezioni dell’assemblea costituente, le opposizioni hanno dovuto battere in ritirata, di fronte alla volontà popolare protetta dalla propria forza armata Bolivariana e dalla sua Guardia Nazionale.

Il processo Bolivariano “una rivoluzione pacifica, ma armata” ha visto fin dalla sua nascita un’importante partecipazione delle forze armate nel processo di consolidamento e protezione del potere popolare; tale coinvolgimento, voluto fermamente dal Comandate Hugo Chavez, “il Presidente paracadutista” cresciuto in ambito politico e militare all’interno delle forze armate all’ombra del mito del “Libertador” Simon Bolivar. Proprio nel 2002 durante il fallito tentativo di golpe di stato la fedeltà dell’esercito al suo presidente e agli ideali della rivoluzione Bolivariana fermò il manipolo di ufficiali traditori che appoggiati dalle solite facce dell’impero inscenarono il goffo tentativo di destituzione del Presidente Chavez; le immagini del palazzo Miraflores, protetto da un cordone di centinaia di migliaia di persone che riabbracciava il suo presidente liberato dalle sue forze armate, resterà una delle immagini più emozionanti per la storia del socialismo contemporaneo.

La fedeltà della forza armata Bolivariana, è stata riaffermata dai fatti del forte Paramacay dove alcuni ex appartenenti alla guardia nazionale hanno fatto irruzione tentando di rubare armi e munizioni, inscenando un sollevamento militare contro il Presidente Maduro. Il colpo di mano con tanto di videomessaggio è stato rapidamente sventato ed ha portato alla fuga del commando.

La fedeltà dell’esercito al governo non è sempre esistita, ricordiamo che negli anni passati il cambio dei vari governi avveniva puntualmente grazie all’intervento delle forze armate nel giardino di casa dell’imperialismo atlantico, deriva da un percorso intrapreso dal processo Bolivariano fin dalla sua nascita.

Le forze armate infatti sono state protagoniste all’interno delle missioni Bolivariane, fornendo uomini, mezzi e logistica per scopi civili come la creazione di infrastrutture soprattutto nelle aree meno sviluppate del paese. Grazie a queste missioni, la forza armata ed il suo popolo hanno potuto costruire il legame che rende la rivoluzione bolivariana tanto forte e temibile alle azioni dell’impero. I sanguinosi fatti dell’ormai lontano 1989 del “Caracazo” in cui l’esercito, su ordine dell’allora “stato democratico”, aprì il fuoco sulla popolazione che protestava per il caroviveri, sembrano storia passata, l’unione del popolo al suo esercito è garantita dal processo bolivariano.

Nel nostro paese, in prima linea nella disinformazione mediatica nei confronti del Venezuela come tutti i servi dell’imperialismo, fin dai fatti di Genova 2001 fino all’emergenza terremoto dello scorso anno, il quadro che ci si pone dinanzi nei confronti delle nostre forze armate è molto diverso: il contenimento e la repressione del dissenso sono l’indirizzo politico che l’oligarchia che governa il nostro paese impartisce alle forze armate.

Viviamo purtroppo in una realtà dove la separazione tra il popolo e le sue forze armate diventa sempre più profonda e netta, gli effetti dell’abolizione del servizio di leva, la servitù militare nei confronti della NATO e l’occupazione militare del nostro territorio sono grandi temi nei quali la nuova Sinistra deve tornare ad occuparsi attivamente.

Ciò che sosteniamo e ribadiamo è il concetto che l’esercito come lo stato è uno strumento che deve essere (ri)conquistato dal popolo che deve usarlo per curare l’interesse della collettività. L’esempio della rivoluzione bolivariana ricalca sempre più il sogno Garibaldino del “Popolo in Armi”, concetto antimilitarista d’avanguardia che ancora nel XXI secolo, nel regno della videocrazia e della manipolazione mediatica, corre in aiuto ai popoli in lotta per la propria autodeterminazione.

Esprimiamo ancora una volta la nostra vicinanza al popolo Venezuelano in lotta contro l’imperialismo, e ci complimentiamo con la riuscita delle esercitazioni congiunte svolte dalla forza armata bolivariana e dai cittadini volontari che hanno partecipato a tali operazioni.

Patria Socialista

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