Usciamo dai nostri covi, chiudiamo i social network

Ago 03, 2018 No Comments by

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Qualcosa di molto particolare e molto inquietante sta accadendo nel nostro paese negli ultimi tempi… una macabra lista di episodi a sfondo razzista ogni giorno si arricchisce di tiri al bersaglio su bambine, ragazze ed operai, persone ammazzate di botte ed innumerevoli casi di insulti e minacce.
Il “governo del cambiamento” ha tolto il tappo del razzismo strisciante che da anni era andato crescendo grazie ad un lavoro scientifico di anni di informazione pilotata ed azzeramento culturale. L’istituzionalizzazione dell’intolleranza da una parte ha ridato coraggio ad una schiera di codardi che si era limitata finora a qualche sporadico episodio di viltà, mentre dall’altra ha dato al razzismo una connotazione di normalità grazie alla quale non v’è più bisogno di sorridere o dissimulare dopo una battuta a sfondo razziale.

Ma non basta.

Non serve leggere i giornali, che pompano le notizie “di moda”, per capire come questo tetro clima sia ormai sempre più comune. Non abbiamo mai creduto all’informazione main stream e non cominceremo a farlo ora. Ciò di cui parliamo non è scritto su un giornale o su una pagina web. E’ ciò che viviamo tutti i giorni. Basta camminare per la strada, discutere sui posti di lavoro, sentire i discorsi al bar, frequentare le comitive per capirlo. Ascrivere questo problema alla crescita dei gruppi neofascisti non ha più senso. Il trappolone dell’immigrazione come problema principale del paese ha funzionato, canalizzando verso il “diverso” la rabbia ed il disagio di settori sempre più vasti di una società marcia.

Ma non basta.

In tutta questa situazione nel nostro lato della barricata sembra che nulla si muova. Anzi: il nuovo diletto dei compagni è diventato quello di attaccare telematicamente forze che da decenni non stanno più dalla nostra parte, come se qualcuno si aspettasse qualcosa da loro, sminuire le notizie che arrivano o deridere chi, seppur con differenze teoriche e d’azione, di quella nostra stessa barricata fa parte.

Ma ora basta.

Non c’è critica valida se non viene accompagnata da una proposta d’azione e non c’è momento storico peggiore di questo per creare divisioni tra compagni. Il nemico è di fronte a noi, non al nostro lato, sempre più potente, sempre più gagliardo e sempre più compatto. Ed è il nemico che volevamo, quello che non si vergogna di sputare odio, quello che non si nasconde, quello che non avrà paura nel venirci a prendere.
E’ giunto il momento di tornare a serrare le fila di chi non si piega alla barbarie, di chi non cade nelle trappole dell’informazione, di chi non ha paura di lottare. Solo uniti in un fronte antifascista ed antirazzista saremo capaci di mostrare agli occhi di chi si sta arrendendo al peggio che esiste una via alternativa.
Usciamo dai nostri covi, chiudiamo i social network.
Solo l’azione è il baluardo dell’idea.
Patria Socialista

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