#VenezuelaHablaAlMundo

Ago 23, 2017 No Comments by

Ieri, assieme all’Ambasciata Venezuelana in Italia, abbiamo assistito in diretta alla conferenza stampa internazionale che ha visto impegnato il presidente Nicolas Maduro in più di 3 ore di diretta mondiale.

La conferenza stampa ha avuto come tema centrale la lotta alla diffamazione del governo di Maduro e del processo Bolivariano oltre ad annunciare gli ultimi sviluppi politici dell’assemblea costituente e nelle relazioni internazionali del paese; è dal 2002 che il paese non affronta una crisi così profonda in termini di destabilizzazione politica guidata da una serie di manovre economiche politiche e soprattutto mediatiche; l’impero è tornato a cingere d’assedio il processo bolivariano in Venezuela e nell’America Latina intera.

La tattica questa volta è stata pianificata da tempo, è partita da lontano, per colpire il processo bolivariano si è partiti dalla demolizione delle alleanze politico economiche che il Venezuela di Chavez e di Maduro avevano costruito con la maggior parte dei paesi Latino Americani arrivando alla creazione dell’Alba come alternativa al Mercosur.

Con veri e propri colpi di mano politici, i governi di Argentina e Brasile sono stati sotituiti con persone volte dal dipartimento di stato americano, governi non solo ostili alla collaborazione economica politica con il Venezuela Bolivariano, ma ostili e invischiati nella sua destabilizzazione come il governo colombiano del Presidente Santos che negli ultimi mesi funge da vera e propria testa di ponte della destabilizzazione del suo vicino Bolivariano, governi che, come dichiarato dallo stesso Maduro … dovrebbero curarsi delle condizioni del suo popolo, dei suoi lavoratori delle persone più umili, non devono preoccuparsi solo del Venezuela e di Maduro…”.

Governi che,come prime misure, annullano tutte le conquiste sociali fatte dai governi progressisti vicini al Processo Bolivariano nel campo dell’istruzione, della sanità pubblica e del lavoro.

Il Venezuela poi è stato attaccato dall’interno, grazie alla quinta colonna rappresentata dall’oligarchia borghese sconfitta militarmente nel fallito colpo di stato nei confronti di Chavez nel 2002 e politicamente nelle elezioni e nei Referendum nell’era bolivariana ad eccezione dell’ultima tornata elettorale riguardante il rinnovo del parlamento.

Nei 4 mesi che hanno preceduto la data per l’elezione dell’Assemblea Costituente del 30 luglio 2017, la quinta colonna che detiene ancora un forte potere economico e soprattutto mediatico, ha iniziato a bloccare e nascondere i beni di prima necessità quali alimenti e farmaci, creando così un’atmosfera di tensione e malcontento; l’opposizione poi è passata ad armare e pagare gruppi di persone che hanno letteralmente messo a ferro e fuoco le principali città del paese.

Non solo negli scontri feroci con la polizia durante le famigerate proteste pacifiche, che in Italia avrebbe provocato ben altre reazioni nei nostri cari media nazionali, le immagini dei pestaggi delle estorsioni fino ad arrivare ai linciaggi di presunti o candidati chavisti, veri e propri omicidi politici che non hanno fatto altro che risvegliare in noi i ricordi del fascismo squadrista che interessò il nostro paese durante l’avvento del fascismo.

Il 30 Luglio, il Venezuela Eroico ha dimostrato il proprio valore, il Popolo grazie al suo Esercito e alla Guardia Nazionale Bolivariana che hanno permesso il regolare svolgimento della consultazione popolare, ha votato per l’elezione dei rappresentati dell’assemblea costituente, che pur sabotata, ha visto la partecipazione di oltre il 40% degli aventi diritto al voto.

Dopo questa Vittoria del Processo Bolivariano, le opposizioni ed i loro sgherri hanno cessato la loro opera terroristica e sono tornati nelle loro fogne rappresentate in questo caso dai i quartieri residenziali, in ville da sogno protette da filo spinato e guardie private.

E’ notizia di questi giorni che alcuni “oppositori” hanno iniziato a fuggire all’estero soprattutto nella vicina Colombia, sia per non pagare le conseguenze di ciò che hanno fatto in questi 4 mesi, sia per preparare una nuova fase della loro guerra verso il proprio paese.

Nella conferenza stampa di ieri, il presidente Maduro ha inoltre risposto a tono alle dichiarazioni di Trump riguardanti un possibile uso della forza in Venezuela, affermando la Volontà del Popolo Venezuelano a difendersi e ricordando che, da oltre 200 anni, il Venezuela non riceveva una minaccia così diretta alla propria Sovranità. Esprimendo la volontà di difender la propria Rivoluzione Bolivariana, Maduro proseguiva dichiarando, come fatto in passato dal Comandate Hugo Chavez “…la rivoluzione Bolivariana è un processo pacifico, ma armato…”, ringraziando gli stati maggiori delle forze armate ed annunciando una mobilitazione totale delle forze armate nei prossimi giorni, una grande manovra militare che coinvolgerà l’Esercito Bolivariano e la Guardia Nazionale Bolivariana, invitando tutti i suoi cittadini alla difesa della propria Patria.

Il Presidente Maduro, tuttavia, ha rinnovato più volte la sua volontà al confronto pacifico con le opposizioni e con tutti gli stati sovrani del mondo, chiedendo rispetto delle regole democratiche ai primi e dignità diplomatica ai secondi.

Proseguendo nella diretta, il Presidente Maduro ha sottolineato l’importanza delle relazioni tra il Venezuela ed i suoi alleati tra cui la Russia la Cina ed ovviamente sottolineando l’esempio di Cuba e di Fidel Castro nella lotta contro l’imperialismo nordamericano.

L’esempio dell’invasione della Baia dei Porci e della resistenza armata del popolo Cubano è stato più volte toccato da Maduro come esempio della possibilità di sconfitta dell’imperialismo americano di fronte ad un Popolo che combatte per la propria autodeterminazione.

Rispondendo alle domande dell’inviato della Komsomolskaya Pravda, dalla Russia, lo stesso Maduro non solo ha ribadito la cooperazione economica politica e militare che il Processo Bolivariano ha intrapreso con la Federazione Russa, ma ha anche dichiarato “… il presidente Putin è il più grande leader del mondo, il presidente Putin è un presidente per la pace…”.

Con la conferenza stampa di ieri si segna un’importante tappa del processo bolivariano, la rivoluzione bolivariana prosegue grazie ai lavori dell’assemblea costituente a pieno regime, il Presidente Maduro ha chiesto l’aiuto all’esercito al Popolo e ai movimenti sociali per la difesa del Processo Bolivariano, citando a più riprese la Rivoluzione Bolscevica che quest’anno compie 100 anni.

La Volontà di difendere a tutti i costi tale processo segna probabilmente una svolta importante per la politica bolivariana, che ribadisce la sua volontà di difendere, armi in pugno, il percorso di costruzione della propria Patria Socialista da qualsiasi nemico esterno ed interno.

Patria Socialista dichiara ancora una volta la propria vicinanza fianco del Presidente Maduro ed al Popolo Venezuelano, con Chavez e Fidel sosteniamo la rivoluzione Bolivariana!

Patria Socialismo o Muerte!

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