Sull’estradizione di Battisti, senza esagerare

Gen 16, 2019 No Comments by

SULL’ ESTRADIZIONE DI BATTISTI, SENZA ESAGERARE

Le vicende degli ultimi giorni riguardo l’arresto di Battisti, hanno dato vita ad una serie di reazioni per lo più scomposte e dettate più dalla voglia di ‘tifare’, piuttosto che da un’analisi profonda dell’accaduto e del contesto.

Non ci soffermeremo qui ad analizzare ministri in divisa, videoclip dell’“evento” e spettacolarizzazioni ridicole. Sappiamo bene che questa polvere viene alzata per coprire le questioni più serie.
Vorremmo però soffermarci un attimo su chi, in questa vicenda, ha pensato che ci si dovesse schierare in un assurdo scontro che è stato creato tra Cesare Battisti e il Presidente della Bolivia Evo Morales.
Partiamo da un presupposto fondamentale: la politica estera dei paesi si discosta spesso da quello che sembrerebbe un sentiero dritto e ben delineato. E lo fa per motivi che altrettanto spesso restano nei segreti della diplomazia e negli armadi che, anche in un paese a governo socialista, sono inaccessibili ai non addetti.

Non possiamo sapere che accordo (o minaccia) c’è stato tra Brasile e Bolivia e non possiamo sapere se e che tipo di contatti ci sono stati tra Battisti e Morales. Già senza questi due elementi, gridare sentenze risulta un errore.

Sulla storia individuale di Battisti non ci pronunciamo, data un’innegabile opacità. Ovviamente è deplorevole l’intenzione di non voler dare una conclusione politica alle vicende di quegli anni, scatenando invece una vendetta fuori tempo. Battisti diventa così il mostro comunista da sbattere in prima pagina, dimenticandosi pluriomicidi, stragisti fascisti e servizi deviati che mai hanno pagato la loro azione di vero terrore.

Per quanto riguarda Evo Morales, invece, qualche parola in più va spesa, perché se non si sa di cosa si sta parlando, spesso si dicono fesserie. La Bolivia si prepara quest’anno alle elezioni presidenziali, il momento più alto della guerra che l’Impero lancia contro ogni paese realmente sovrano, ancor di più se in ottica socialista.

Nei mesi scorsi si sono avuti degli assaggi di false “rivolte” stile guarimbas venezuelane, finanziate dalla CIA per creare il caos nel paese, antipasto di ciò che accadrà prossimamente. In questa cornice è doveroso comprendere che la mancata estradizione del “mostro” mediatico, sarebbe stata un’arma molto affilata nelle mani della ricchissima propaganda delle destre per dipingere al popolo un Presidente amico di ‘assassini’ e ‘terroristi’, oltre che di paesi ‘canaglia’ come Cuba, Venezuela e Nicaragua.

La politica reale di un paese e di un continente (perché di questo stiamo parlando) cambia il corso della storia e le sorti di decine di milioni di persone. Far finta di non saperlo significa mentire.

Da parte nostra quindi, continuando a seguire rispettosamente il dibattito intellettuale interno alla Bolivia sulla vicenda, ci uniamo alla richiesta amnistia per tutti i compagni ancora in carcere e ribadiamo il sostegno assoluto al Presidente Morales e a quel Popolo che, attraverso le sue mani, ha preso saldamente le redini del Destino per condurlo verso la Libertà incarnata dal “Socialismo della Pacha Mama”.

Patria Socialista

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