Siria: un copione già scritto

Apr 07, 2017 No Comments by

COMUNICATO DI PATRIA SOCIALISTA

La scorsa notte gli Stati Uniti d’America, attraverso l’amministrazione del presidente Trump, hanno violato per l’ennesima volta la sovranità di un paese impegnato in prima linea a combattere al suo interno un terrorismo religioso ambiguo.

Il bombardamento della piattaforma militare, la cui motivazione sembrerebbe legata ad un attacco con armi chimiche mai dimostrato, non può non portarci alla memoria i pretesti ridicoli della guerra in Iraq, agli interventi in Afganistan e alla guerra in Jugoslavia. Inoltre le minacce perpretate ai danni del legittimo governo Venuezelano, della Corea del Nord, il continuo embargo a Cuba ed il sostegno ai massacri di Kiev debbono farci pensare  tristemente alla volontà continua degli USA di voler essere gli arbitri armati della vita di ciascuno di noi.

Patria Socialista condanna senza mezzi termini questo vile attacco al cuore di un governo legittimo e del suo sacro popolo che quotidianamente combatte contro le violenze sconnesse di ribelli armati dal braccio a stelle e strisce.  Chiediamo ancora a gran voce che la nostra Repubblica Partigiana esca fuori dall’organizzazione militare chiamata Nato e che il Popolo Italiano tutto possa denunciare questi crimini militari Americani.

Augurandoci che la stessa ONU possa riportare il lume della ragione al Presidente Trump per evitare che questo mondo possa tornare a subire e combattere una guerra mondiale.


Alla fine l’hanno trovato.

Il pretesto per bombardare l’esercito siriano sul proprio suolo sovrano è arrivato.

E non importa se le armi chimiche di cui si parlava ieri siano mai veramente esistite, non importa chi li abbia usate veramente, non importa una strage di bambini. Non importa. Non importa più.

Il copione è stato seguito, anche stavolta, seppur in maniera confusionaria. I missili sono partiti. Gli USA hanno bombardato la Siria, paese membro dell’ONU, tra i pochissimi stati laici del medioriente. Paese che da anni con la Russia sta combattendo l’ISIS, casa per casa, metro per metro.

Ah già. L’ISIS. Il nemico dell’Europa, il terrore che ha fatto piangere i nostri fratelli russi, belgi, francesi, inglesi e che ha giurato di giungere sino a Roma.

E allora perché bombardano il nemico del nemico? Perché attaccano l’esercito che sta sconfiggendo i tagliagole del terrore? Perché il terrore, anche stavolta, non è un nemico, ma uno strumento amico, per alzare la tensione e giustificare l’ingiustificabile.

Il vero nemico è il paese sovrano che non si è piegato al passaggio di oleodotti e gasdotti. Ed allora rimetti da parte i terroristi, non servono più, la maschera della guerra al terrore è caduta. E allora fai partire i missili sulla Siria.

Non importa. Non importa più…


 

missili_usa_contro_la_siria


 

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