Sinistra e destra, due trincee orgogliosamente inevitabili.

Mar 07, 2018 No Comments by

Destra e sinistra non esistono più. Sono categorie novecentesche. Simulacri di un passato definitivamente sepolto. Chi resta attaccato a questa dicotomia è un nostalgico, incapace e inadatatto a leggere il presente. Oggi serve solo il buonsenso. In questi giorni confusi vediamo moltiplicarsi letture di questo genere. Tese a spazzare via idee e principi che, invece, sono più vivi che mai. Perché, all’opposto, sono invece quei fondamenti che ci permettono di dirci socialisti e di leggere compiutamente l’oggi.

Le memoria ci viene in soccorso. Il fascismo non è nè di destra nè di sinistra,il fascismo è tale e basta, diceva Mussolini. Nè di destra né di sinistra rivendicavano i terroristi neri di Terza Posizione. Buoni ultimi sono arrivate i Cinque Stelle a rivendicare un’alterità, una terzietà. Pochi esempio che fanno capire quanto, oggi più che mai, le differenze esistano.

Anzi siano più vive che mai. Si traducono nelle scelte politiche che si fanno, nei modi in cui si attuano, da che parte della barricata si sceglie di stare, da quale popolo si sceglie come riferimento. Questo, tutto questo, una buona parte della sinistra, istituzionale (e può anche non interessarci) o meno, non l’ha fatto. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Mentre a destra i voti si sono sostanzialmente travasati da un partito all’altro, una gran parte di elettori che si riconoscono nei nostri valori hanno guardato al movimento 5 Stelle. Un abbaglio che, temiamo, abbia colpito anche molti compagni che come noi, condividono la battaglia politica e l’impegno militante. Sia chiaro; Patria Socialista non è un’accozzaglia di nostalgici.

Sappiano benissimo che la riproposizione pura e semplice di strumenti e schemi del passato sia oggi uno sbaglio. Pensiamo che inutili diatribe sulla purezza tra compagni siano ridicole o peggio dannose. Siamo certi che la scelta di rinchiudersi in un fortino, a prescindere da quello che accade fuori, sia una scelta perdente. E che l’unica strada sia quella di lavorare per l’unità dei fronti.

Da questo bisogna ripartire. Rivendicando i principi del socialismo c’è molto da lavorare. Un’intera prateria da attraversare. A partire da quel rancore/dissenso che è il terreno fertile dove lavorare per chi si dichiara socialista. Sarà un lavoro lungo, le scorciatoie sono bandite.

Patria Socialista

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