SI SPIRITUS PRO NOBIS, QUIS CONTRA NOS?
SI SPIRITUS PRO NOBIS, QUIS CONTRA NOS?
Fiume. Di tenebra e di luce.
100 anni fa, il 12 settembre 1919, duemila legionari partiti da Ronchi entravano a Fiume dichiarando l’annessione della città all’Italia. Ciò che inizialmente fu poco più di un colpo di mano avventurista divenne un colpo di maglio volto a sconvolgere l’immobilismo del potere borghese dinanzi la rivolta dei Popoli d’Europa. L’impresa di Fiume dall’iniziale carattere meramente nazionalista e revanscista, passò in poco tempo ad ergersi come faro luminoso per i destini dei proletari italiani, fucina di idee rivoluzionarie per il nostro Paese e non solo.
Grazie a figure come il sindacalista rivoluzionario Alceste De Ambris, Fiume ci regalò la Carta del Carnaro, uno degli esempi più belli ed alti di carta costituzionale, tanto da far sbocciare il reciproco riconoscimento e ammirazione tra la giovanissima Unione Sovietica e la Reggenza Del Carnaro di cui Lenin fu sostenitore.
Lo stesso Gramsci guardò con favore ed interesse gli avvenimenti, scorgendo in essi il prodromo di una Rivoluzione italiana, considerando che anche in Russia il socialismo s’instaurò nonostante i dettami di Marx non ne facessero il Paese adatto.
Fulgido lampo di rivolta, l’impresa fiumana segnò un netto spartiacque nell’arditismo combattentista dopo il tradimento di Mussolini ed il tragico Natale di Sangue. Vi fu chi cedette alle lusinghe e prebende del fascismo asservendosi al padronato e trasformandosi di fatto in oppressori dei propri fratelli lavoratori. E chi invece, grazie a eroi immortali come Argo Secondari, fondatore degli Arditi del Popolo, Aldo Eluisi e Mario Magri, entrambi assassinati alle Fosse Ardeatine perché partigiani, interpretò fino in fondo la consegna “Arditi, non gendarmi”. Non solo rifiutando la comoda adesione al fascismo che dell’impresa di Fiume e della sua simbologia s’impossessò indebitamente, ma imbracciando fieramente le armi per difendere il Popolo lavoratore. Ecco perché Fiume fu un solco, “un solco profondo di sangue e macerie fumanti [che] divide fascisti e Arditi”
Rivendichiamo con forza l’esperienza fiumana, ne rivendichiamo il valore simbolico del sacrificio e dell’idea, vera e propria Patria ideale per tutti i Popoli oppressi che non piegano la testa ai tiranni e ai divoratori di carne cruda. L’esempio di una Patria nella forma e socialista nei contenuti.
Si spiritus pro nobis, quis contra nos?