In ricordo di Adriana Romoli

Lug 12, 2018 No Comments by

Apprendiamo con estrema tristezza la morte della compagna partigiana Adriana Romoli, nome di battaglia Anna. 
Quest’anno per celebrare la decima Marcia Commemorativa di Patria Socialista dedicata ai Nostri Martiri Partigiani, riservammo la serata alla lettura di brani che trattavano della lotta al fascismo ed avemmo l’onore di ospitare sua sorella minore, la staffetta Luciana Romoli, nome di battaglia Luce.
Oltre alle sue vicissitudini di bimba cresciuta respirando l’ideale antifascista in famiglia, ribelle per istinto e in seguito Partigiana per coerenza, ci narrò dell’eroismo di gente comune nient’affatto portata o preparata alla lotta fino alla morte che li aspettava, ma che abbracciarono quella lotta uniti e spinti da un ideale sacro di Libertà e Giustizia.

Tra queste persone ci raccontò in particolare della sorella più grande, Anna, del suo coraggio, dell’incredibile sangue freddo e, perché no, della sua faccia tosta e prontezza schiettamente popolare e romana. Una furbizia da vera “impunita”.
Dovevano consegnare casualmente nello stesso posto materiale sovversivo. Tra le innumerevoli precauzioni infatti, oltre ai nomi fittizi, c’era una totale compartimentazione e segretezza in modo tale che la cattura di un singolo elemento facesse meno danni possibile.
Data la più giovane età a Luciana toccarono volantini e documenti che camuffò da materiale scolastico mentre ad Anna, che faceva la sartina, nascoste sotto finte consegne aveva il cestino della bici pieno di bombe a mano. 
Si avviarono tenendo una certa distanza (altra precauzione che avrebbe permesso la fuga di Luce nel caso avessero fermato la sorella). Ad un certo punto incappano in un posto di blocco su di un ponte, erano impossibilitate quindi a tornare indietro a meno di non destare forti sospetti. Allora Anna, sicura della sua fresca bellezza, come ci tenne a specificare Luciana, rallentò nel passare, sorrise e salutò. Ovviamente la soldataglia tedesca rimase positivamente colpita dalla socievolezza della ragazza, visto che, come lamentava una canzone fadcista del periodo repubblichino : “le ragazze non ci vogliono più bene”.
Allora più per scambiare una chiacchiera piuttosto che per reale sospetto, chiesero ad Anna cosa portasse. Lei “esplose” ridendo :”Bombe a mano!” scatenando l’ilarità dei militari. Nel frattempo, con tutto il tempo e la tranquillità di questo mondo, scivolava via oltre il ponte. Luciana, che si era momentaneamente bloccata per la paura, si riprende dallo spavento e si avvia per il ponte tra l’indifferenza dei militari che probabilmente stavano ancora pensando alla ragazza precedente, così bella e spiritosa. Non solo: appena furono a distanza di sicurezza Anna si fermò e rimproverò severamente la sorella più giovane: per i tedeschi loro due non si conoscevano, quindi non doveva fermarsi ma anzi approfittare per scivolare via verso i compagni in attesa, attese che per un solo minuto di ritardo potevano trasformarsi in retate. 
Quale miglior ricordo e fonte per salutare la Compagna Adriana “Anna” Romoli, Staffetta Partigiana di Roma. 

Anche nel tuo ricordo, continueremo l’Opera di difesa della memoria di quella lotta come esempio estremo di Coraggio e come spinta verso le future battaglie.
Grazie Anna, che la terra ti sia lieve.

Patria Socialista

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