IL TAVOLO DA GIOCO DELLA “DEMOCRAZIA”

E così avete portato a termine un nuovo colpo di stato nel continente latinoamericano. Ancora una volta avete ribaltato il tavolo da gioco della “democrazia” per non accettarne il risultato. Ancora una volta sconfitti sul vostro campo, avete utilizzato organismi internazionali di cui tenete i fili per esigere la rinuncia di un Presidente eletto dal popolo. Quegli stessi organismi che fanno scena muta dinanzi al sangue del Cile e dell’Ecuador. Era un affronto insopportabile per voi vedere un indigeno contadino e socialista occupare la carica più importante in un angolo del vostro “cortile di casa”. Era impensabile per voi che tutte quelle risorse naturali finissero nelle mani del popolo sotto forma di scuole, case ed ospedali invece che nei conti bancari offshore delle vostre multinazionali. Era inaccettabile per voi che nella terra che avevate bagnato col sangue del Comandante Che Guevara potesse risorgere e vincere un Movimento al Socialismo.
E poco importa se la crescita (sostenibile) del paese era la più alta del continente. Poco conta se il rispetto per la madre terra era divenuto un valore fondante della politica e non un diversivo alla moda. Avete sguinzagliato i vostri cani da guardia, imbevuti di razzismo e frustrazione e gli avete dato carta bianca. La guerra di classe voi l’avete sempre portata avanti.
E siete riusciti nel vostro scopo. Avete vinto. Almeno per ora. Perché quei popoli che volete sottomettere non sono più disposti ad aprire le proprie vene. Perché quella che avete sempre considerato la vostra più grande colonia si è ormai tramutata nella Patria Grande sognata dagli eroi del passato.
E allora gioite ora, godetevi il momento. Perché presto o tardi il leone si sveglierà e non ci sarà scampo per il suo domatore.