Dal Nulla Sorgemmo
Il 6 Luglio di 96 anni fa, inquadrati in centurie presso l’orto botanico, nella nostra città, a passo di marcia facevano la loro comparsa ufficiale gli Arditi del Popolo, prima organizzazione antifascista nata dalla necessità e dalla volontà di contrastare il dilagante squadrismo fascista che imperversava in tutta l’Italia.
Il movimento degli Arditi del Popolo, sorto da una scissione di ex arditi di guerra della sezione romana, capitanati dal Tenente Argo Secondari, nasceva dal bisogno di difendere i lavoratori e le loro organizzazioni dal connubio tra fascismo e alta borghesia, che incendiava devastava ed assassinava con il connubio delle forze di polizia.
Gli Arditi del Popolo nacquero da un nucleo di combattenti che avevano preso parte al primo conflitto mondiale quali volontari nei corpi scelti degli arditi, molti di questi interventisti di sinistra, facenti parte di quell’area che vedeva nel popolo in armi la concreta possibilità di rovesciare il dominio borghese ed instaurare il socialismo nel paese.
La parabola degli Arditi del Popolo fu di breve durata ma ebbe una portata enorme, tanto che solo la repressione poliziesca da parte degli apparati di stato riuscì a sconfiggere. Con il loro appello a tutte le forze rivoluzionarie ben presto il nucleo originario di ex-combattenti fu circondato da moltissimi individui provenienti dalle organizzazioni proletarie, che, nonostante il divieto di partecipazione emanato dai principali partiti dell’epoca, accorsero all’adunata generale lanciata con il famoso manifesto il cui incipit recitava ”Dal Nulla Sorgemmo In una Lotta Infernale”.
Colpo su colpo gli Arditi del Popolo si organizzarono e irruppero nelle cronache dell’epoca per le loro gesta, a Roma come a Viterbo e a Civitavecchia, i battaglioni degli Arditi del Popolo iniziarono a dimostrare che usando gli stessi metodi i fascisti potevano essere sconfitti. Gli Arditi del Popolo mostrarono la via della forza, mostrarono al proletariato sconfitto nel precedente biennio rosso la loro forza, il loro coraggio. Durante le gloriose giornate di Parma, grazie al comandante Picelli fu possibile alla popolazione dell’Oltretorrente dalla spedizione punitiva degli squadristi di Balbo.
Oggi a pochi anni dal centenario della loro fondazione, gli Arditi del Popolo rappresentano un enorme valore per tutti coloro che si possano definire compagni, tra tutti, due insegnamenti fondamentali hanno tracciato le loro azioni, la via dell’unità tra i compagni e la via della forza, intesa come volontà di essere forti. Oggi più che mai, è assolutamente necessario riappropriarci della consapevolezza della nostra forza nonché del valore sacro dell’unità tra i compagni.
Sebbene sconfitti in Italia dalla repressione poliziesca e dall’immobilismo dei cosiddetti partiti di avanguardia, molti Arditi del Popolo diventeranno esuli, li ritroveremo poi combattenti sopra le barricate della Spagna antifranchista, daranno vita ai primi nuclei delle bande partigiane vittoriose protagoniste della Liberazione dell’Italia.
Perseguitati in Patria e all’estero, pagheranno con carcere, manicomio, confino e spesso con la vita la loro attitudine ad essere in prima linea nello scontro per affermare le loro idee.
È doveroso dunque per noi, Patria Socialista, unirci a tutti i compagni presenti in Italia a compiere un cammino comune verso il centenario intraprendendo un percorso di memoria e di riscoperta della storia che ci appartiene e che ci sarà utile nei momenti bui che attraversiamo.
Patria Socialista
