AUFERSTANDEN AUS RUINEN

Ott 07, 2019 No Comments by

Quel muro proteggeva anche noi.

7 Ottobre 1949. Nasce la Repubblica Democratica Tedesca (DDR).
Dopo un breve periodo di occupazione, prima delle forze interalleate e poi solo sovietiche, dalle macerie del Terzo Reich sorge la nuova Germania Socialista. Sotto la guida del Partito Socialista Unificato SED Sozialistische Einheitspartei Deutschlands nato dall’unione dei comunisti del KPD e i socialisti dell’ SPD, finalmente i lavoratori e il proletariato tedesco prendono il legittimo comando della propria Patria.
Come ogni esperienza socialista, anche quella tedesca ebbe fin da subito le sue peculiarità: non c’era costituzionalmente il partito unico che si identificava nello Stato ma una pluralità di partiti che rispecchiavano non il numero dei voti, ma la composizione sociale della Germania. La SED aveva il 25% del parlamento, i cristiano-democratici, i democratici-rurali, liberal-democratici e nazional-democratici invece il 10,4% a testa; i sindacati (FDGB) il 13,4% della rappresentanza parlamentare; i giovani e le donne (FDJ e DFD) l’8% a testa mentre il restante 4% all’Unione delle Associazioni Culturali (artisti, scienziati e docenti universitari). Quindi non una dittatura del proletariato ma un proletariato guida di tutte le anime sociali della nazione.
Forse fu questa diversità a farne il fiore all’occhiello del blocco socialista, non possiamo averne la certezza, ma i fatti sono incontestabili. Eccellenza economica e industriale, autosufficienza agroalimentare, chimica e siderurgia sviluppatissime e un buon sistema stradale e ferroviario. Qualcuno potrebbe obiettare che anche parecchi paesi capitalisti possono vantare questi primati. Ma è in altri dati che il socialismo tedesco faceva la differenza: diritto al lavoro sancito per legge, fabbriche e aziende di stato pressoché di proprietà dei lavoratori, sistema scolastico e sanitario gratuito ed universale, asili nido e sovvenzioni per le madri, casa per tutti ad affitti irrisori ed erano assegnati in base alla necessità familiare (+ figli, + metri quadri a disposizione) mentre gli studenti avevano alloggi comuni. Il benessere dei tedeschi veniva promosso anche attraverso lo sport e lo stato si faceva carico di tutto, dalle divise agli impianti (e i primati sportivi lo dimostrano).
La DDR era florida e sana. Forse non come l’intende una società fondata sul consumo e lo sperpero, ma lo era. Tant’è che la Repubblica Federale dell’Ovest non smise mai di combatterla ed annetterla. Tale fu il risultato del concatenamento degli eventi internazionali e dell’azione del traditore della Perestrojka, come è ben descritto nell’ottimo libro: ” Anschluss” di Vladimiro Giacché che consigliamo, e che racconta lo scempio che il capitalismo occidentale compì non solo verso i socialismo ma verso tutti i tedeschi orientali.
Ecco perché quel muro non proteggeva solo i lavoratori e i cittadini della Germania Democratica. Proteggeva anche noi al di qua del muro, faceva da deterrente agli attacchi sociali che sarebbero avvenuti puntualmente dopo la sua caduta che ci era stata dipinta come “la fine della storia e dei conflitti sociali e tra Paesi”…
Ma noi compagni non ci siamo arresi.
Non ci siamo rassegnati.
Con i nostri fratelli tedeschi siamo pronti di nuovo a “Risorgere dalle Rovine”.

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